La saldatura ad elettrodo rivestito è una delle tecniche più diffuse, soprattutto nel fai da te. Ma quali elettrodi usare per saldare il ferro? Questa è una delle domande da sciogliere.
Parlando di fai da te e di making, il materiale che più viene utilizzato è sicuramente il ferro per le sue caratteristiche di robustezza, reperibilità, facilità di lavorazione e basso costo.
Ultimamente è molto apprezzato per via della sua presenza negli stili di arredamento come il design minimal e industrial in cui viene spesso accostato a legno e cemento.
Infatti, spesso, si predilige il ferro scuro naturale con le saldature a vista oppure verniciato con colori come il ferro micaceo o l’antracite che ricordano i colori naturali del metallo.
Da leggere: dispositivi di protezione per saldatura individuali
Cos’è un elettrodo per la saldatura?
L’elettrodo per la saldatura non è altro che un bastoncino di materiale d’apporto (l’anima) rivestito con uno strato di materiale diossidante. Il quale deve proteggere la saldatura.
Questo elemento viene inserito nella pinza, a sua volta collegata alla saldatrice e impugnata dall’operatore. Quando la punta dell’elettrodo si avvicina al pezzo da saldare si genera un arco di corrente che fonde l’anima dell’elettrodo. Creando il cosiddetto bagno di saldatura.
La funzione del rivestimento dell’elettrodo è quella di agevolare l’accensione, proteggere il bagno dall’ossidazione e rendere la saldatura più fluida. E la giunzione più solida.
Alla fine della lavorazione abbiamo un cordone di saldatura formato dal materiale d’apporto fuso. Ma c’è anche una scoria, consistente nel materiale di rivestimento dell’elettrodo.
Questa scoria viene eliminata dall’operatore con martello e spazzola d’acciaio visto che ha svolto la sua funzione proteggendo la saldatura durante il momento più delicato, la fusione.
Esistono elettrodi di vario tipo e di varie dimensioni che vanno scelti in base al tipo di materiale da saldare, alla resistenza che dovrà avere la saldatura e allo spessore.
Tipologie di elettrodi per saldare il ferro
Come dicevamo esistono in commercio innumerevoli tipi e marche di elettrodi per la saldatura. Quelli più usati dai fabbri e nel fai da te sono sostanzialmente due:
Rutile
È l’elettrodo più commercializzato. Ed è il più comune in tutte le officine di lavorazione del ferro in cui vengono realizzati progetti come telai, ringhiere in ferro, cancelli e arredi. Soprattutto nella sua configurazione con diametro da 2.5 mm.
Il rutile un elettrodo estremamente versatile. Possiamo trovarlo anche con diametri inferiori, per saldare spessori minori, o diametri maggiori per spessori più importanti di tubolari, lamiere o altri formati di ferro.
Basico
È usato soprattutto per la saldatura dell’acciaio inox e consente anche saldature in posizioni più particolari. Per questo e per la sua tenuta estremamente decisa è molto usato anche per la saldatura di grosse tubature. Di cosa si tratta?
Il basico è un prodotto orientato al mondo professionale per l’elevata penetrazione. Ma anche per la maggiore difficoltà di utilizzo. Per i nostri lavori da hobbisti l’elettrodo Rutile ci consente di realizzare progetti di diverso tipo in modo più che soddisfacente e semplice.
Da leggere: come pulire la saldatura
Quali elettrodi usare per saldare il ferro
Ti piacerebbe approfondire l’argomento e sapere tutto quello che ti serve per realizzare i tuoi progetti di fai da te? Ho creato per te un corso dedicato con tutte le informazioni necessarie e tantissimi video pratici!