Bentornato,
in questo articolo ti parlerò della Saldatura ad elettrodo rivestito con 6 semplici step per comprendere fino in fondo questa tecnica molto usata, ma abbastanza difficile da apprendere se non si conoscono bene alcuni dettagli.
Infatti sappiamo che la saldatura ad elettrodo è molto comune perché economica e versatile, ma non si riesce a padroneggiarla sin da subito.
Avevamo già parlato dei 5 errori più comuni nella saldatura ad elettrodo in un altro articolo.
Qui cerchiamo di fare chiarezza per arrivare il prima possibile ad avere buoni risultati.
STEP #1 – CHE COS’È LA SALDATURA AD ELETTRODO
La saldatura ad elettrodo è l’unione di due giunti tramite fusione dei giunti stessi grazie all’energia termica generata e alla fusione del materiale d’apporto.
Nel caso specifico di questa tecnica il materiale d’apporto è costituito dall’elettrodo rivestito.
Infatti questo è formato da un’anima, che si fonde e crea la giunzione, mentre il rivestimento protegge la saldatura dall’ossidazione causata dall’esposizione all’aria.
Ne parliamo più nello specifico tra poco nello step dedicato proprio all’elettrodo.
Nella saldatura a filo continuo invece questa protezione è fornita dal gas.
STEP #2 – LA SCELTA DELLA MACCHINA
In questo caso siamo fortunati perché il mercato ci viene incontro.
Abbiamo un enorme range di scelta per scegliere la saldatrice più adatta alle nostre esigenze.
Come vi dico sempre, il mio consiglio è quello di creare un piccolo salvadanaio con i vostri risparmi, accumulando una cifra che sia sufficiente per acquistare una buona macchina, piuttosto che spendere poco per comprare una saldatrice di scarsa qualità.
Vedrete che sarà la scelta migliore nel medio e lungo periodo.
Anche perché l’ho provato sulla mia pelle: ho comprato macchine di scarsa qualità attirato dal prezzo basso e non ho avuto i risultati che volevo buttando, alla fine, molti soldi.
Poi ho preso la mia Telwin Tecnica 171S dal catalogo di SaldaPro.
Questa mi da la possibilità di saldare anche a TIG, solo materiali ferrosi, acquistando a parte il kit con la torcia e la bombola di argon.
La saldatrice ad elettrodo deve avere determinate caratteristiche.
Per prima cosa deve essere Inverter.
Un’altra caratteristica molto comoda sulle macchine moderne è l’anti-stick che non fa attaccare l’elettrodo.
Tre considerazioni sono tra le più importanti da fare quando decidiamo di acquistare la nostra saldatrice ad elettrodo:
- Il budget
- L’amperaggio
- Duty Cycle
Il budget è relativo e dipende dalle tue esigenze.
Personalmente sono un Maker che spazia molto dalla saldatura alla falegnameria fino alle resine e molti altri materiali diversi.
Quindi ho spese di vario tipo e faccio non più di 3/4 progetti grandi di saldatura all’anno.
Se tu invece lavori prevalentemente i metalli e saldi spesso, magari hai la possibilità di spendere qualcosa in più.
Per quanto riguarda l’amperaggio, la saldatrice che vai a comprare deve avere almeno 140/150 Ampere.
Il Duty Cycle è il ciclo di lavoro calcolato in percentuale su 10 minuti di saldatura.
Ad esempio se la macchina ha un Duty Cycle del 30%, su 10 minuti di lavoro possiamo saldare per 3 minuti effettivi prima che la macchina vada in protezione.
Il range ottimale per un hobbista è tra il 15 e il 30%.
Le saldatrici economiche hanno un duty cycle medio del 3%.
Capirete la differenza…
STEP #3 – LA SCELTA DELL’ELETTRODO
Ci sono elettrodi di moltissimi tipi, ma io vi parlo qui solo delle 2 tipologie più comuni:
- Basico
- Rutile
Il rutile è di facile innesco, cioè è molto più facile utilizzarlo, ma ha una penetrazione minore.
L’elettrodo basico al contrario viene usato soprattutto per grossi spessori perché ha una penetrazione molto maggiore, anche se ha un innesco più difficile.
Nel nostro caso useremo soprattutto il rutile perché, come hobbisti, lavoreremo sempre con tubolari e angolari spessi non più di 2/3 mm.
È il più usato comunemente anche da tutti i fabbri professionisti.
L’elettrodo rivestito è formato dall’anima, il materiale che crea il cordone fondendosi, e il rivestimento, che serve da protezione e poi rimane sotto forma di scoria che rimuoviamo battendo sulla saldatura con il martello e pulendo con la spazzola d’acciaio.
STEP #4 – I PRO DELLA SALDATURA AD ELETTRODO
Il primo punto a favore è il costo iniziale relativamente basso.
Con poche centinaia di euro possiamo acquistare una buona saldatrice ed iniziare subito a lavorare in modo abbastanza serio.
Il secondo pro della saldatura ad elettrodo sono i costi di gestione.
Dopo aver comprato la saldatrice dobbiamo comprare solo gli elettrodi che sono estremamente economici.
Un altro punto a favore è certamente la mobilità: la saldatrice può essere trasportata come una valigetta.
È la tecnica preferita dai professionisti anche per fare interventi in cantiere, sia per questa maneggevolezza, sia per il fatto che si salda senza fiamma e quindi possiamo lavorare anche in condizioni meteorologiche avverse.
Un altro punto a favore è la saldatura di grossi spessori.
Infatti già con un elettrodo da 2.5 possiamo saldare pezzi fino a 8/10 mm di spessore e con uno da 3.5 arriviamo fino a 15/20 mm, ma lì abbiamo bisogno di macchine diverse.
STEP #5 – I CONTRO DELLA SALDATURA AD ELETTRODO
Il punto a sfavore che ho riscontrato nella mia esperienza è certamente il metodo di apprendimento.
Infatti la saldatura ad elettrodo è fantastica sotto molti punti di vista, ma è molto difficile da padroneggiare nell’immediato.
Non vi spaventate però!
Si ha bisogno di un percorso di apprendimento che io ho svolto in 7/8 mesi, avendo anche a che fare, nel frattempo, con altri materiali e altri progetti.
Per imparare velocemente ci vuole costanza e tempo da dedicare all’apprendimento.
Inoltre, se cercate un buon percorso di studi, vi consiglio di seguire i miei Corsi di Saldatura Saldamente e Saldamente Advanced che trovate nella Makers Academy e che sono tenuti da Lino Ciuffetelli, un saldatore con decine di anni di esperienza nel campo.
Una volta presa la mano inizierete a divertirvi davvero.
La difficoltà sta soprattutto nella saldatura di piccoli spessori perché si rischia di sfondare e creare dei fori.
Noi infatti andremo intorno a 1/2 mm di spessore e lì i problemi sono soprattutto nella regolazione dell’amperaggio, che può farci attaccare l’elettrodo o sfondare il materiale, se questa regolazione non è adeguata.
STEP #6 – TEST
Innanzitutto ricordatevi la sicurezza: saldare in un luogo ben areato per evitare i fumi della saldatura e l’utilizzo dei DPI come camice, guanti e casco.
Per fare questi test, che potete vedere nel video collegato a questo articolo, ho usato degli scatolati che sono più difficili da saldare rispetto ai ferri piatti.
Come impostiamo la saldatrice?
Trovate le indicazioni sia sulla saldatrice stessa che sulla scatola degli elettrodi.
I fattori sono molti ma, nel nostro caso, ad esempio con elettrodo da 2.5 su profili da 2 mm partiamo con la saldatrice ad un amperaggio di 85 Ampere.
Quello che ti spiegherò adesso cambierà per sempre la tua percezione sulla saldatura ad elettrodo!
Soprattutto se sei un entry level nella saldatura ad elettrodo.
Innanzitutto dobbiamo distinguere i giunti.
Infatti è diverso saldare due scatolati a T, affiancati oppure di punta.
Ovviamente le cose cambiano e dobbiamo comportarci di conseguenza al variare del giunto.
Ogni volta dobbiamo modificare amperaggio e durata del cordone.
Saldando 2 giunti di fianco ad 85 Ampere, ad esempio, non abbiamo problemi, mentre, se saldiamo due tubolari a T, dobbiamo abbassare l’amperaggio perché andiamo ad agire sulla parete dello scatolato che ha meno resistenza rispetto all’angolo.
Quando saldiamo 2 pezzi di punta è lo stesso discorso e rischiamo di sfondare il materiale se non abbassiamo l’amperaggio.
Se facciamo un test con giunto a 45° diamo dei punti per bloccare il giunto e, se ci accorgiamo che stiamo consumando molto il materiale, possiamo abbassare l’amperaggio.
Quando mi accorgo che l’amperaggio è ancora molto alto posso fare in due modi: o procedo per punti successivi oppure abbasso ancora in modo da riuscire a fare cordoni più lunghi.
Il problema fondamentale rimane comunque la possibilità di forare il materiale.
Ma non demordiamo e continuiamo a provare per prendere confidenza con la tecnica.
Non è importante che venga tutto super-preciso all’inizio, ma ricerchiamo la tenuta del giunto.
La perfezione ce la darà solo l’esperienza!
CONCLUSIONI
Anche questo articolo dedicato alla saldatura fai da te è giunto al termine.
Spero che, nel caso in cui avessi qualche dubbio o curiosità sulla saldatura ad elettrodo rivestito, ti sia stato chiarito.
Per qualsiasi domanda o curiosità su questo argomento scrivi pure nei commenti.
Questo articolo è stato sponsorizzato da SaldaPro con cui continua la collaborazione ormai da molto tempo, a partire dal super-progetto della porta per il mio laboratorio.
Ti lascio qui il coupon per avere uno sconto sul loro catalogo Telwin:
COUPON: WORKTELWIN6
Per vedere i test di cui ti parlo nell’articolo ti consiglio di guardare il mio video sul canale YouTube Makers at Work.
Al prossimo articolo.
Ciao
Giuseppe Conte