Bentornato su saldamente.com, in questo articolo ti parlerò di come saldare a stagno. Rispetto alle procedure di cui parliamo solitamente in questo blog – come la saldatura a elettrodo o la metodologia a MIG – si tratta di una soluzione molto più leggera.
Infatti è una saldatura che trova utilizzo soprattutto nel campo dell’elettronica per collegare i componenti alle schede. Ma come si definisce questa giuntura? Vediamo gli elementi fondamentali che ci servono per saldare a stagno, insieme alle tecniche ideali.
Definizione: che cos’è lo stagno?
Un metallo resistente alla corrosione e all’ossidazione. Per questo è usato per formare leghe insieme ad altri elementi. Si tratta di un componente estremamente malleabile e duttile, di colore argento. Come ti dicevo all’inizio dell’articolo è molto usato in elettronica.

Questo perché, in primo luogo, si tratta di un ottimo conduttore. Ma non solo, non è questo l’unico motivo che spinge a usare lo stagno nelle saldature. Un’altra caratteristica che lo rende ottimo per questo scopo è la sua capacità, molto elevata, di legarsi con il rame.
Come saldare a stagno, cosa serve?
Come ti dicevo la saldatura a stagno è molto diffusa soprattutto nell’elettronica quando si tratta di collegare i componenti all’interno dei circuiti e sulle schede. Ma come si attiva questa procedura? Per fare una saldatura a stagno abbiamo bisogno di:
- Saldatore.
- Filo o bacchetta di stagno.
- Giunti da collegare.
Quest’ultimi sono i 2 elementi che vengono uniti attraverso la fusione del materiale. Esistono varie tipologie e dimensioni di saldatori per lo stagno che vanno usati in base al lavoro.
In generale comunque sono tutti saldatori formati da un’impugnatura isolata, solitamente in plastica, e una punta in rame che si scalda per fondere lo stagno necessario.
Procedura guidata per fare la saldatura
Per saldare a stagno basta avvicinare i due elementi da unire, accostare la bacchetta di materiale d’apporto e scaldarlo col saldatore per fonderlo.

In questo modo lo stagno si depositerà sul giunto unendo i due elementi da saldare. Una caratteristica molto importante di questa operazione è che lo stagno solidifica in fretta, ciò consente di fare saldature molto rapide ed efficaci nel giro di pochi secondi.
Pulizia e diossidante per saldature di qualità
Pulisci e carteggia bene i pezzi prima di saldare e applica del diossidante per evitare che si crei ossidazione. Questo ti aiuterà anche a evitare che la saldatura si deteriori nel tempo.
Come saldare a stagno: attenzione ai pezzi
Altro consiglio: tieni fermi i pezzi da unire finché la saldatura non ritorni perfettamente fredda. Si potrebbero creare delle micro-fratture interne che causerebbero una rottura.
Prenditi cura del saldatore a stagno
Può capitare che questo strumento si rovini. Se la punta del saldatore si annerisce puliscila con una lima o con un’apposita tavoletta di sale ammonico per rimuovere l’ossidazione.
Come saldare a stagno: conclusioni
Spero che anche questo articolo sul mondo della saldatura ti sia stato utile e chiaro e che tu sia subito in grado di effettuare saldature a stagno perfette per i tuoi lavori.
Comunque, nel caso in cui tu voglia approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere gli altri articoli presenti su questo sito e dare uno sguardo a Saldamente, il primo video-corso di saldatura per principianti in Italia, in cui troverai, oltre alle lezioni di teoria, esempi pratici.